L'intera società tende ad emergere dalla propria schiavitù, e l'esplosione di crimini, corruzione, droga e violenza ne sono un preludio inevitabile. È nelle città, dice Maitreya, che si manifesta una 'concentrazione di crimini', dove esiste il problema della tossicodipendenza, dove si verificano episodi di violenza sessuale, omicidi ed altri delitti. Questo fermentare della violenza fa affiorare la negatività, e né le polizie, né gli eserciti militari saranno in grado di controllare quest'esplosione di criminalità. Secondo Maitreya, i crimini e la violenza, come ogni altro problema, richiedono un'analisi corretta delle cause.
I politici, dice Maitreya, sono da biasimare per la disperazione dei drogati. Se la gente è tanto afflitta nella vita al punto di non poter nemmeno nutrirsi adeguatamente, essa condurrà una vita disperata. Le persone venderanno così i loro corpi, ruberanno e finiranno in prigione. Se la gente non può intravvedere un futuro dignitoso e manca di cibo, Egli insegna, essa finirà col diventare tossicodipendente per dimenticare la propria disperazione. E non ci vuole molto per passare dalla droga al crimine - e perfino all'omicidio.
Il grande pericolo sociale rappresentato dalla droga non può essere eliminato col timore della legge. Ci vorrà senz'altro un piano d'azione energico per sconfiggere le bande organizzate dei produttori di droga, ma questo non è una risposta al problema del singolo drogato. I tossicodipendenti soffrono di sete spirituale, di estrema auto alienazione. La vita perde per loro ogni scopo, tanto da portarli a desiderare di porre fine ad essa e così commettono un lento suicidio mediante la droga.
Se la vita è priva di significato, questo deve essere ristabilito. Per riuscirci, la persona deve sperimentare se stessa in modo diverso, deve avvertire un senso della propria vita. Quando ciò avviene, la persona può crescere in consapevolezza. Non c'è altra via, insegna Maitreya, per trattare con il proprio mondo interiore.
Al momento la prigione è la sola alternativa per i criminali violenti e pericolosi. La popolazione carceraria aumenta e ha raggiunto ora un punto di crisi. Ma il problema della criminalità, dice Maitreya, non può essere risolto con la reclusione. I prigionieri si ribelleranno poichè ovunque hanno un forte desiderio di liberarsi da leggi e regolamenti eccessivi.
Nel mondo è stata immessa un'energia che contrasta le forze negative. Si faranno eventualmente alcune riforme giudiziarie e i crimini minori non comporteranno più condanne a pene detentive. Ma quando la tensione mondiale comincierà a diminuire, quando il principio del condividere, dell'equa ripartizione, sarà applicato mediante una serie di riforme sociali, economiche e politiche, la gente si sentirà meno minacciata e ci saranno sempre meno crimini.
I tossicodipendenti soffrono di sete spirituale