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img Il Cristo a Nairobi

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Jesù Cristo, è apparso a Nairobi?

testimonianza di Jub Mutungi

Jub Mutungi, redattore dell'edizione in swahili del Kenya Times, fu testimone dell'avvenimento e scrisse un articolo, di cui riportiamo qui due estratti. L'articolo nella sua forma integrale, è stato pubblicato nella versione inglese di Share International, del settembre 1988.

I fedeli stavano cantando "Mungu ni Mwema", un inno popolare swahili, quando intervenne Mary Akatsa per annunciare che Dio le aveva parlato, dicendole di "aspettarsi un miracolo, poiché un ospite molto importante sarebbe arrivato per trasmetterle un messaggio d'importanza vitale".

Cinque minuti dopo Mary chiese a chi cantava e danzava di fermarsi perché il messaggio tanto atteso era giunto. "Gesù! Gesù! Gesù di Nazareth!", fu il mormorio crescente fra la folla, intanto che la gente innalzava le mani in segno di remissione e di divino benvenuto.

L'imponente figura, di un uomo scalzo, barbuto, vestito di bianco, apparve - verosimilmente dal nulla - in mezzo alla folla; camminava lentamente verso la chiesa nuova, e Mary stava al suo fianco.

Guardai l'orologio; erano le 16.15. Per molti, parve che fosse l'ultima preghiera, e che il "Figlio dell'Uomo" stesse infine per adempiere alla promessa di ritornare sulla Terra; la gente si inginocchiò, pregando con emozione, in uno sforzo disperato per salvarsi l'anima "all'undicesima ora". Quanto a me, fissavo attentamente l'ospite, senza battere ciglio. Di tanto in tanto, una luce particolare fluttuava sopra il suo capo coperto da un turbante, e emanava dai suoi piedi e da tutto il suo corpo.

L'uomo si intrattenne per circa due minuti a bassa voce con Akatsa, la quale informò poi la folla che questo uomo straordinario intendeva rivolgersi a loro.

L'uomo annunciò in uno swahili chiaro e privo d'accento, che il popolo del Kenya era benedetto, e in modo particolare i partecipanti al raduno di quel pomeriggio. Continuò dicendo: "Vi supplico benevolmente di rimanere risoluti nella vostra fede... l'avvento del regno dei cieli si sta avvicinando; ma prima che ciò avvenga, tornerò e porterò una secchia* piena di benedizioni per tutti voi". L'uomo ricordò quindi ai presenti di vivere secondo gli insegnamenti della Bibbia.

Alla folla ci vollero quasi venti minuti di tempo per riprendersi completamente, dopo che l'uomo lasciò il luogo per salire nell'auto del Signor Gurnam Singh, che gli offrì un passaggio.

Appena raggiunto il terminale dei bus KBS per la strada No. 56, l'uomo chiese al Signor Singh di fermarsi, in quanto desiderava scendere e dirigersi verso il cielo. Ma una volta sceso dall'auto non si innalzò affatto; fece alcuni passi lungo la strada e svanì semplicemente dileguandosi nel nulla. Diverse persone presenti, rimasero comprensibilmente stupite da questa sparizione misteriosa.

[Benjamin Creme ha aggiunto il seguente commento: l'apparizione di Maitreya concordava con le aspettative della folla, che attendevano Gesù Cristo; ciò spiega il viso barbuto e la tunica dei tempi biblici.

* La "secchia piena di benedizioni" con la quale Maitreya promette di ritornare   è un'allusione al Suo ruolo di "Portatore d'Acqua", simbolo dell'Era dell'Acquario (vedi Messaggio di Maitreya N. 42). La traduzione esatta del termine swahili utilizzato da Maitreya sarebbe "brocca" e non "secchia". La "luce strana e sporadica" che emanava dalla testa e dai piedi di Maitreya, come descritta da Job Mutungi, viene ora percepita abitualmente anche dagli stretti collaboratori di Maitreya]

 (Share International - septembre 1988)

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"Ho visto Gesù a Kawangware"

Riassunto di Agnes Mutua, presente all'apparizione di Maitreya a Nairobi.

Ero là, seduta in una delle file lungo il viale. Mary si trovava al centro; si apprestava a fare un discorso molto breve, in quanto voleva raggiungere il reverendo Bonnke, il quale aveva annunciato: "Gesù sta per giungere a Nairobi". Ho guardato l'orologio; erano le 14.00 e Mary era ancora lì. Alle 14.20, notai che chiamò qualcuno per presentarlo alla folla. Sentii il mio cuore pulsare: la persona che si stava avvicinando assomigliava a Gesù. Successivamente, udii Mary dire d'aver ricevuto un messaggio da Dio che le diceva: "Resta, il Messaggero è vicino". Mary lo accolse salutandolo, poi lui salutò tutti noi in swahili.

Sembrava un Sikh: di colore bruno dorato, con gli occhi brillanti pieni di luce; una luce irradiava dalle sue mani.

Iniziò dicendo: "Voi, i kenioti, siete benedetti da Dio". Rivolgendosi a Mary disse di essere stato inviato dal Padre per informarla che c'è un luogo di nome Abusiralu, vicino a Luanda, dove egli ha il compito di piantare un picchetto, in una zona dove lei farà sorgere un'altra chiesa. Kawangware rimarrà la chiesa madre. Disse che molte persone malate sarebbero state guarite in quella chiesa. E aggiunse: "Sarete assillati dalla gente, ma mio Padre vi darà la forza per farcela". Gli chiese poi di prendere dalla sua tasca una croce d'oro. Mentre lei eseguiva quanto richiestole, notò che la tasca conteneva tante croci, ma che stranamente la veste non ne era appesantita e restava liscia. Mary mostrò la croce al pubblico, poi la croce sparì. Alla fine, quando l'uomo si stava allontanando lungo il viale, toccai il suo vestito e gli chiesi di farmi riavere mio marito. Mi lanciò uno sguardo molto triste.

Il Signor M. Gurmam Singh gli offrì un passaggio: all'altezza del N. 56 (proprio vicino a dove abito) l'uomo disse di voler scendere. Proprio mentre lui "spariva", una grossa stella brillante, dai colori dell'arcobaleno, si alzò nel cielo. Sia i miei vicini che i miei figli hanno visto la stella e siamo tutti convinti che Gesù è venuto a Kawangware.

Questa stella la si vede durante le sedute di guarigione, a Kawangware.

Dall'epoca di questi fatti sono cambiata, non sono più attaccata alla memoria di mio marito. L'aiuto giunge da ovunque. La mia fede è maturata. So che Gesù si occupa di me e dei miei figli.

(Share International - luglio 1994).

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Viaggio a Nairobi: cinque giorni con Mary Akatsa

di Memo Neupert

Maitreya a Nairobi
Maitreya,
come è apparso a Nairobi,
l'11 giugno 1988

Nell'edizione del mese di settembre 1988, Partage International ha pubblicato un articolo sull'improvvisa apparizione di Maitreya a Nairobi, in Kenya.

La Signora Memo Neupert, collaboratrice di Share International ad Amburgo, si è recata da Mary Akatsa nel suo villaggio. Ecco il suo racconto.

In seguito all'apparizione di Maitreya a Nairobi, durante una seduta di guarigione organizzata da Mary Akatsa, l'11 giugno 1988, volevo visitare quei luoghi e incontrare di persona Mary Akatsa.

Mary è la signora vestita in blu a fianco di Maitreya, nella famosa fotografia pubblicata dal Kenya Times di quell'anno.

Nel gennaio del 1994 mi sono recata a Nairobi, accompagnata da un fotografo, membro del gruppo di Trasmissione di Amburgo. Questa era l'ultima tappa di un nostro viaggio che ci condusse dapprima a Tlacote in Messico, nel novembre 1993, e in seguito a Nadana in India, per visitare due rinomate sorgenti curative.

A Nairobi Mami (come viene comunemente chiamata Madre Mary) è molto popolare; al nostro arrivo ci consigliarono di andare alla "Jerusalem Church of Christ" a Kawangware. Giunti alla chiesa, abbiamo avuto il privilegio di assistere ad una delle usuali sedute di guarigione di Mary. La cerimonia, con danze e tamburi, durò quattro ore. Mary ci venne a salutare. Fummo testimoni della guarigione di una signora gravemente ammalata di cancro; il tumore era ben visibile nella parte superiore del corpo; essa camminò attraversò chiesa, Mary appoggiò una mano sulla sua testa e nel contempo sputò sulla parte malata: la signora era guarita. In seguito, un uomo che da 16 anni è afflitto da disturbi mentali venne condotto da Mary: anch'esso fu guarito e poté ripartire quindici minuti dopo.

Speravamo di poter intervistare Mary ma, sfortunatamente, doveva partire verso il Nord, per assistere ai funerali di un membro della chiesa di un'altra località. Quando però venne a sapere che non sarebbe stata di ritorno prima della nostra partenza, ci propose di accompagnarla e noi accettammo volentieri l'invito. Ci mise a disposizione un interprete-guida e, col suo aiuto, lasciammo l'hotel dove eravamo alloggiati per trasferirci nella modesta e tranquilla casa di Mary, fuori dalla città. E' qui che vive Mary, in vera semplicità; si occupa di una ventina di persone, ammalate o senzatetto, procurando loro del cibo, abiti e aiutandoli finanziariamente;  la congregazione provvede all'apporto d'acqua e il generatore d'elettricità è in funzione solo la notte.

Mary Sinada Akatsa è una donna semplice e molto spontanea. E' minuta ed è alta all'incirca un metro e mezzo, ha un bello sguardo luminoso e un sorriso infantile e amorevole. E' carina e gaia, e si preoccupa continuamente di sapere che gli altri siano contenti di essere con lei. Dice che il Cristo l'ha mandata poiché è il miglior canale per lui.

Mary aveva noleggiato due autocarri per trasportare fino ai luoghi del funerale, a Kwiselo, i 160 membri della chiesa e i parenti del defunto. Oltre alle spese funerarie, Mary provvide affinché i famigliari avessero un'abitazione, cibo, vestiti e il denaro per la rette scolastiche. Stavamo aspettando il proprietario dell'autocarro, quando un uomo si avvicinò a Mary, chiedendole di pregare con lui. Lei rifiutò gentilmente, spiegandogli che, visto che era ubriaco, le preghiere non sarebbero giunte fino a Dio. Lui insisteva ma lei rifiutò nuovamente. All'improvviso l'uomo cadde in ginocchio; Mary gli pose la mano destra sul capo e pregò con lui; l'uomo riacquistò presto la sobrietà, poi si allontanò sollevato.

Il viaggio, con i due autocarri pieni e il feretro su uno dei portapacchi, proseguì fino a Kwiselo.

Dato che la gente che conosce Mary si precipita sempre verso di lei appena la vede, quattro guardie del corpo le assicurarono protezione. I viaggiatori cantarono per tutto il viaggio e, durante una sosta ad una stazione di servizio, tutti si misero a danzare: anche la sottoscritta austera europea si mise a danzare. Le canzoni melodiche e ritmiche mi coinvolsero e mi ritrovai pertanto a cantare, battere il tempo con le mai ed a danzare anch'io, cosa che Mary gradì molto. In quel momento ebbi l'opportunità di sperimentare quanto sia importante il percepire la gioia della spiritualità nel proprio corpo.

Durante il tragitto, Mary si occupò amorevolmente di tutti, distribuendo cibo e bevande a chi ne chiedeva. Attraversammo i più bei paesaggi del Kenya (piantagioni da tè e da frutta; boschi e foreste; osservammo le zebre nelle pianure e le nubi rosa di fenicotteri presso il lago Victoria)

finché, verso sera, arrivammo presso una sorella di Mary e rimanemmo per la notte. Mary ci raccontò di essere riuscita a guarire il marito di sua sorella, che le pratiche di un mago Voodoo avevano quasi ucciso.

Giunti a Kwiselo i funerali erano già cominciati. Mi accorsi improvvisamente che Mary era diventata molto distante e quando questo accade, significa che sta succedendo qualcosa di particolare. Il cielo si addensò bruscamente in modo così intenso, che la congregazione risultò protetta dai raggi cocenti del sole; ciò rese la temperatura più sopportabile fino al termine della cerimonia.

Sin dalla nascita, Mary si autodefinisce una sacerdotessa di Gesù, ma non ha mai avuto una formazione ecclesiastica. La gente viene da lei perché ha sentito parlare dei suoi immensi poteri curativi. Fondò la Jerusalem Church of Christ nel 1983, ma essa afferma che il suo fondatore sia Gesù.

Quando sua madre era incinta di sette mesi, venne avvelenata dalla seconda moglie di suo marito. Adagiata in una bara, ci si accorse dopo qualche ora che il suo ventre si muoveva: e nacque così la bimba prematura. Sebbene in buona salute, il padre la prese e la gettò in un cespuglio. E' lì che, in seguito a una visione, la trovò sua nonna quattro giorni dopo: la bimba era ancora viva, ma divorata dalle formiche e da altri insetti. Per i danni subiti allora alla lingua, Mary non ha il senso del gusto. Sua nonna si prese cura di lei finché lentamente si riprese. La nonna era molto povera e aveva perso 18 figli; a volte privava se stessa della minestra di avena - che era praticamente l'unica cosa di cui disponeva - per darla a Mary, e spesso aveva fame quando si coricava.

I poteri di guarigione e chiaroveggenza di Mary iniziarono a svilupparsi da quando aveva cinque anni. All'età di otto anni era capace di guarire. Poteva leggere i pensieri della gente, il che non è sempre vantaggioso, visto che poteva percepire anche la disonestà; vedeva se una donna era incinta e il sesso del bambino.

Si sposò a tredici anni e vive tuttora con il marito. Al tempo del suo matrimonio, i suoceri non volevano una nuora con poteri sovrannaturali, al punto che la legarono, la colpirono (ci ha mostrato le cicatrici che porta ancor oggi) e la scacciarono a 15 km dal villaggio, nella speranza che non facesse mai più ritorno. Quando seppero che era tornata a cercare suo marito, distrussero la casa della giovane coppia. Per un periodo, Mary e il marito lavorarono per dei contadini, in cambio di minestra di farina d'avena ed un giaciglio nel granaio. Successivamente, Mary lavorò come domestica, per un salario di 400 scellini kenioti mensili. - "Risparmiai e poco alla volta riuscii a comprare un pezzo di terra; la coltivammo e con il ricavato del raccolto, comprammo altri pezzi di terra" - ci raccontò.

Ora Mary possiede 200 acri, coltivati con grano, fagioli, legumi e piante da frutta. Paga bene i suoi operai, poiché sono validi lavoratori. Il raccolto aumenta di anno in anno e il ricavato lo devolve ai poveri, poiché - "il Kenya è un paese povero e molte persone hanno bisogno del mio aiuto" - aggiunge.

Per svariati anni Mary Akatsa lavorò come sacerdotessa in diverse chiese ma, essendo chiaroveggente, le succedeva di percepire la disonestà dei vescovi e glielo faceva notare. Venne dunque espulsa e ancor oggi le chiese rifiutano di lavorare con lei; Mary ha dunque creato la sua propria chiesa.

Intanto che Mary ci raccontava questi episodi e ci mostrava i luoghi legati al suo vissuto, si fece sera. Mary ci indicò una stella che ci aveva costantemente accompagnati, una stella che in quel momento brillava sopra la sua casa; percepii una potente energia d'amore emanante da quella stella. Ne chiesi il nome a Mary, la quale sorrise senza rispondere.

Il mattino seguente, per noi l'ultimo giorno, Mary era pronta a rilasciarci un'intervista, ma ci pregò di essere brevi.

Memo Neupert: Cosa è accaduto l'11 giugno 1988?

Mary Akatsa: Nel mezzo delle cerimonie di guarigione, improvvisamente si innalzò un forte vento; non sapevamo cosa stesse succedendo. Poi, d'un tratto, qualcuno si trovava al mio fianco, mi commosse profondamente e mi parlò.

MN: E cosa disse?

MA: "Sei un importante messaggero divino. Ti porto questo messaggio: continua a predicare, non smettere mai".

MN: Come ha reagito la gente vedendo il Cristo vicino a te?

MA: Ebbene, quando è apparso nessuna capiva bene cosa stesse succedendo; molti si gettarono in ginocchio. Quando se ne andò, le persone cominciarono a piangere e a pentirsi dei peccati commessi. Da quel giorno molte persone giungono a Kawangware per pentirsi dei loro peccati: ripartono guariti e salvati. E questo accade ancor oggi. Ma non sono io che guarisco, è la forza di Dio che guarisce per mio tramite.

MN: Durante la seduta di guarigione, vi furono delle persone che correvano avanti e indietro secondo un tragitto determinato. Abbiamo sentito dire che fu il Cristo a dire loro di agire in questo modo.

MA: Gesù disse: "Ho disposto un tessuto, là, alla fine del cammino, e chiunque viene qui - magari con una malattia, delle ossessioni o problemi d'altra natura - deve correre lungo il percorso. Poi, quando ritorna e ti guarda, "Mami", tutti i problemi, i peccati, le difficoltà che lo tormentano spariranno; egli sarà guarito e resterà in buona salute".

MN: Come ha fatto a sparire?

MA: Non abbiamo capito come è successo veramente. Per un po' mi ha tenuto la mano, poi, è semplicemente sparito in un istante.

MN: Da quel giorno, ti è ancora apparso in una forma fisica?

MA: Da quel giorno, Dio mi parla attraverso l'orecchio, proprio come senti qualcuno quando ti parla normalmente. Il volume è forte. Davanti ai miei occhi appare una sorta di schermo e io sento dire: "Guarda lì, osserva là, c'è una data persona (ad esempio della congregazione), guardala." Il messaggio appare scritto sul suo petto. Posso allora leggere i problemi che la persona ha e da dove provengono. Intercedo, affinché la persona sia liberata e guarita.

MN: Il Cristo ti trasmette anche degli insegnamenti ?

MA: Sì.

MN: Cosa intendeva dire con "Il mondo non sarà più" come menzionato nel Kenya Times?

MA: Questo non l'ha mai detto.

MN: Ha detto quand'è che tornerà con la brocca colma di benedizioni?

MA: No.

MN: Quali furono le parole in ebraico che il Cristo pronunciò come una benedizione per la folla, erroneamente descritte nell'articolo di Job Mutungi come una maledizione?

MA: Non fu una maledizione, ma un messaggio riservato unicamente a Mami.

MN: Il tessuto lasciato dal Cristo sul cammino, esiste tuttora?

MA: Sì, si trova ancora al medesimo posto.

MN: La stella apparsa sopra casa tua, la stessa osservata prima della venuta del Cristo, c'è ancora?

MA: Sì.

MN: Quando guarisci, entri in uno stato di trance? Riesci a sentire le energie del Cristo? Sei consapevole di cosa avviene mentre guarisci oppure il Cristo prende possesso del tuo corpo?

MA: Mami si trasforma quando le energie passano attraverso di lei; è completamente in trance. Non riconosce le singole persone. Una sorta di schermo ricopre i suoi occhi e i messaggi appaiono sul petto della gente.

MN: Vi sono delle persone che noi puoi guarire: in questo caso cosa fai per loro?

MA: Sì, succede. In questo caso lascio che se ne occupi Dio.

MN: Vi è stato un abbassamento della criminalità da quando fai questo lavoro?

MA: Sì, parecchi criminali sono diventati figli devoti.

MN: Che ruolo ha tuo marito in questo lavoro?

MA: Mio marito mi aiuta a concretizzare i progetti della chiesa.

MN: Vi sono stranieri e bianchi alle tue sedute di guarigione?

MA: Sì, molti vengono dall'Asia, dall'Europa, dall'America, e da altre zone africane.

MN: Hai conosciuto il presidente?

MA: Sì, è uno dei miei "figli".

MN: Mary, ti ringrazio molto per questa intervista.

MA: E io ringrazio te per essere venuta, e ringraziamo Dio per questa opportunità.

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