Molti sono coloro che attendono il ritorno del Cristo con trepidazione e paura. Avvertono che la Sua apparizione porterà con sè grandi cambiamenti in tutti i campi della vita. I Suoi valori, come presumono giustamente, cambieranno necessariamente i loro modi di pensare e di vivere, e impallidiscono davanti a una simile prospettiva. D'altronde si è costruita una tale immagine mistica del Cristo, trasmessa nel corso dei secoli dalle varie chiese, che molti temono il Suo giudizio e il Suo potere onnipotente. Lo aspettano come un Dio venuto per punire i cattivi e ricompensare i giusti. E' tristemente deplorevole che una visione così deformata del Cristo possa aver pervaso in questo modo la coscienza umana. Un tale essere non esiste. Per capire la vera natura del Cristo, è necessario vederLo come uno fra stessi Figli di Dio, ognuno dotato di un potenziale pienamente divino, che differisce soltanto in quanto al grado di manifestazione di questa divinità.
Che Egli abbia raggiunto la pienezza di questa divinità è la Sua Gloria, e possiamo ben inchinarci di fronte a questo compimento. Che questo stesso compimento sia effettivamente raro, è pure indiscutibilmente vero. Ma per gli uomini, il prodigio del Cristo è che Egli fu uno di loro. Non c'è nulla, fra le prove o le sofferenze degli uomini, che Egli non conosca. Ogni passo del sentiero che gli uomini percorrono ancora, l'ha dolorosamente percorso. Non c'è niente, in tutto il panorama dell'esperienza umana, che non abbia condiviso. Quindi in verità, Egli è il Figlio dell'Uomo...
... lasciamoci chiarire alle nostre menti i motivi del Suo ritorno. Tentiamo di capire la natura del compito che Egli Stesso Si è assegnato. Per stabilire tra di noi la realtà di Dio, è venuto. Per ricreare i Misteri Divini, Egli è qui. Per insegnare agli uomini come amare e amare ancora, è fra di noi. Per stabilire la fratellanza dell'uomo, batte i sentieri della Terra una volta ancora. Per mantenere il Suo impegno verso il Padre e verso l'uomo, Egli accetta questo fardello. Per introdurre la nuova era, Egli è di ritorno. Per consolidare i tesori del passato, per ispirare le meraviglie del futuro, per glorificare Dio e l'uomo, è sceso dalla Sua alta montagna...
... E chiaro che questo compito non è facile, nemmeno per il Figlio dell'Uomo. Le ancestrali abitudini di divisione e separazione hanno radici profonde, mentre la paura e la superstizione irretiscono milioni di esseri umani. Ma mai prima d'ora, nella storia del mondo, un Istruttore è venuto meglio preparato per il Suo compito. Maitreya è venuto a dar battaglia all'ignoranza e alla paura, alla divisione e all'indigenza. Le Sue armi sono la comprensione spirituale, la conoscenza e l'amore; la Sua armatura splendente è la Verità Stessa.
( Questo articolo è dato dal Maestro di Benjamin Creme, un membro della Gerarchia Spirituale, con cui è in costante contatto telepatico. Il suo nome, ben conosciuto nei circoli esoterici, non è ancora rivelato per varie ragioni.)
"Maitreya è venuto a dar battaglia all'ignoranza e alla paura, alla divisione e all'indigenza. Le Sue armi sono la comprensione spirituale, la conoscenza e l'amore; la Sua armatura splendente è la Verità Stessa."