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img Articoli di B. Creme

L'arte di vivere

Questa è la trascrizione ridotta d'una conferenza di Benjamin Creme, tenutasi in occasione dell'incontro dei gruppi di meditazione di trasmissione, nei pressi di San Francisco nell'agosto del 2005.

Il tema della conferenza è l'arte di vivere. Direi che è il tema più importante di cui parlare, benché gran parte delle persone non si rendano conto che vivere è un'arte. E, trattandosi di un'arte, non è assegnata al caso. Le leggi e le finalità che soggiacciono all'arte vanno comprese, vanno considerate: solo allora sarà possibile quel mondo, dove tutti gli abitanti intrattengono giuste relazioni, esprimono il loro aspetto divino, la loro potenziale divinità. Se però non riconosciamo l'esistenza di queste leggi, di queste regole, ci si ritrova, come accade oggi e in tempi passati, in circostanze caotiche o disastrose, assai contrastanti con l'idea di un'arte.

Un'arte, ... pittura, musica o altro, deve rispettare determinati criteri; per divenire un pittore, un musicista, bisogna dapprima conoscere le leggi specifiche che la contraddistinguono; vi sono indubbiamente delle metodologie, ma ad un livello più sottile risiedono le qualità dell'arte, come le proporzioni, le rivelazioni.

La magia dell'arte sottostà all'ubbidienza a queste leggi.....

Stiamo attraversando un periodo di grande disordine – sul piano politico, economico e sociale – e ne siamo tutti consapevoli. Le masse ne sono sempre più coscienti e cominciano a reagire, ad inquietarsi, a sentirsi beffate da queste strutture inadeguate, da leggi e pratiche erronee, o detto in altri termini al condizionamento, e cercano vie d'uscita. Tutto ciò produce lo sconvolgimento al quale assistiamo attualmente....

Riguardo all'educazione, ci insegnano a leggere e scrivere, cosa ovviamente molto importante. Ci insegnano un po' di storia, di geografia, di matematica; ci viene inoltre insegnato, in una certa misura, come acquisire le conoscenze concrete per esercitare una specifica professione, e questo è pressoché tutto. Non esiste una scuola dove apprendere l'arte di vivere.

Ciò rappresenta un problema spirituale, in quanto l'arte è congiunta alla vita stessa. Dipende da che cosa uno crede rispetto alla natura della vita, da quanta importanza attribuisce all'andare più profondamente nell'essenza della vita, ai tentativi di analizzare e comprendere l'essenziale della vita in qualsiasi particolare periodo. Stiamo vivendo una fase straordinaria, un periodo di transizione fra una grande era e l'altra, e quanto pareva immutabile non lo è più; conoscenze date per certe hanno cessato di esserlo. Tutto quanto vediamo è il passato con qualche timido accenno al futuro, e stiamo lì, combattuti, nel bel mezzo.

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Vi propongo un ulteriore articolo del Maestro apparso nel 1983 che commenterò in seguito:

L'Arte di vivere

Tra non molto, si assisterà ad un importante cambiamento nell' approccio alla vita. Dal caos attuale emergerà una nuova comprensione del significato soggiacente alla nostra esistenza e verrà intrapreso ogni sforzo, onde esprimere questa nuova consapevolezza nel quotidiano. Ne scaturirà una completa trasformazione della società: una nuova vitalità contraddistinguerà le relazioni e le istituzioni; una nuova libertà e un sentimento di gioia sostituiranno le attuali paure. Ma soprattutto, l'umanità si accorgerà che il vivere è un'arte, basata su particolari leggi che per la loro corretta espressione impongono il funzionamento dell'intuito.

L'innocuità é la chiave della bellezza rinnovata che emergerà nelle relazioni. Ogni individuo saprà rendersi conto pienamente, di essere responsabile dei suoi atti e dei suoi pensieri, e questo nuovo sentimento lo guiderà in ogni circostanza; una comprensione della Legge di Causa ed Effetto saprà trasformare l'attitudine di ognuno verso il prossimo. Una nuova e più armoniosa interazione, fra gli uomini e fra le nazioni, sostituirà la competizione e la sfiducia attuali. Gradualmente, l'umanità apprenderà l'arte di vivere, dando facoltà in ogni momento all'esperienza del nuovo. Gli uomini non vivranno più nella paura del futuro o dei loro simili. Non accadrà più che milioni di persone muoiano di fame oppure siano costrette a portare il pesante fardello per i loro fratelli.

Ognuno ha un suo ruolo, nel complesso disegno che è stato allestito dall'umanità; ed ogni contributo rappresenta un valore unico, necessario al tutto. Per quanto timida possa essere al momento la scintilla individuale, non esiste persona in cui il fuoco della creatività non possa essere acceso. L'arte di vivere è l'arte di dare espressione a questo fuoco creatore, nonché di svelare la natura dell'uomo quale potenziale divinità.

E' fondamentale che tutti possano condividere questa esperienza e apprendere l'arte di vivere. Finora, una vita effettivamente creativa, è stata privilegio di pochi; nell'epoca imminente, la creatività delle moltitudini, rimasta finora inutilizzata, apporterà nuovo splendore al compimento globale dell'umanità. Emergendo da una situazione tetra di sfruttamento e paura, per passare a rapporti veritieri e corretti, ogni individuo scoprirà in se stesso lo scopo della vita e la gioia di vivere.

La presenza del Cristo e dei Maestri solleciterà questo processo, ispirando l'umanità a metodi di progresso più sani e sicuri. Grazie alla guida di questi Conoscitori di Dio, una nuova semplicità saprà contraddistinguere la nascente civiltà.

Già ora, si va estendendo il sentimento che le cose non vanno per niente bene nelle faccende comuni. Sempre più, le persone avvertono la limitatezza della loro esistenza e cercano di migliorarla. Essi mettono in discussione quei metodi e quelle strutture che impediscono la loro completa partecipazione nella pienezza della vita, aspirando nel contempo a vedere un senso in tutto quanto compiono.

In breve tempo, nuove energie pervaderanno la nostra vita orientando l'uomo ad azioni creative. Uno stimolo rinnovato ed armonioso sarà dedicato all'arte e all'arte di vivere. Una bellezza, mai vista prima, trasformerà ogni campo d'attività umana e illuminerà per tutti i tempi la natura di Dio.

L'umanità è pronta per una nuova Rivelazione: con cuore e mente bilanciati, diretti al futuro, attende la gloria invocata.

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"Tra non molto, si assisterà ad un importante cambiamento nell' approccio alla vita". Questo processo è già in atto. Una tendenza al cambiamento, una semplificazione delle nostre esigenze rispetto alla vita, un'avversione crescente al materialismo e a tutto quanto esso rappresenta nel mondo. Finora però ciò è molto frammentario: non esiste una nazione che potremmo designare, nel suo insieme, in vantaggio sulle altre, nel procedere in questa trasformazione.

In questo vasto e complesso paese, gli Stati Uniti, vi sono gruppi di pensatori e di sperimentatori nel vivere, che tentano direi consapevolmente di trovare le vie appropriate verso il futuro, e finora ciò sembra piuttosto artificiale. Per usare un termine esoterico specifico, essi sono pieni di miraggio, di illusione. Ciononostante vengono compiute delle esperienze e si impara un sacco di cose. In questo modo, i precursori dell'avvenire cercano delle strutture politiche, economiche, religiose e sociali che caratterizzeranno l'avvenire, facendo del caos attuale una realtà appartenente al passato.

Conosciamo tutti il caos in cui viviamo. Nell'insieme del pianeta, con i suoi 6 e mezzo miliardi di abitanti, non c'è un luogo orientato all'armonia, alle giuste relazioni umane. E armonia significa giuste relazioni.....

L'anima sa qual'è il significato della vita, conosce il proposito su cui poggia l'esistenza stessa; sa perché ci troviamo qui, mentre noi lo ignoriamo. Non sappiamo chi siamo, né quale sia il nostro obbiettivo: questo perché abbiamo permesso la sconnessione con la sorgente del nostro essere, che è l'anima. Anche sulla nostra triplice costituzione non sappiamo nulla, come ignoriamo che ogni persona è fondamentalmente un Dio potenziale.

Noi tutti siamo scintille divine, frammenti del Divino, detentori di ogni divinità inerente la scintilla.

Per la struttura propria del mondo, del cosmo, una cui parte pur essendo invisibile è espressa in ciò che noi chiamiamo la vita, il divenire e l'evoluzione di questa vita, conducono l'uomo o la donna a creare sul piano fisico esteriore, in quanto è in esso che i nostri veicoli, o corpi, vivono. Tutto ciò crea le condizioni che permettono all'anima di manifestarsi effettivamente sul piano fisico, anche se in modo imperfetto.

Senza l'anima, l'uomo o la donna non sono niente, ammesso che ci riesca di immaginare una persona sprovvista di anima. La scintilla di Dio, la scintilla divina, si riflette in quanto anima, e a sua volta l'anima si riflette in quanto uomo o donna sul piano fisico. E il piano fisico è connesso ai piani spirituali attraverso l'anima. L'anima agisce da intermediario divino tra il piano spirituale che non è nella materia e la materia stessa, ossia il piano fisico, i quali sono in polarità.

L'anima dunque sostenta la vita e manifesta la natura dell'aspetto invisibile dell'uomo, l'aspetto divino, esprimendolo nelle sue opere, siano esse scientifiche, musicali, nella pittura, nell'architettura o altro. L'anima si esprime correttamente soprattutto quando crea giuste relazioni, mentre se si esprime in modo incorretto si produce l'effetto contrario.

Quando osserviamo il mondo d'oggi, quasi non si vedono che relazioni sbagliate. E se ci sono relazioni sbagliate, sopraggiunge il condizionamento. Se avete il condizionamento, sopraggiungono le guerre. Ogni guerra, sofferenza, incapacità degli uomini a manifestarsi quali anime in incarnazione, sono il risultato del condizionamento. Tuttavia, nessuno ha bisogno di essere condizionato; ogni singolo essere umano però è condizionato, dal passato, dai genitori, per la natura stessa dei suoi veicoli, creati per lui dalla sua anima in accordo con la legge del Karma. Questa legge primaria determina la natura fisica, l'aspetto emozionale e il fattore mentale di ogni individuo. Il karma fornisce le possibilità e permette di creare giuste relazioni nel breve periodo di manifestazione, la cui durata media oggi supera i 70 anni. Comunque, per lunga o breve sia una vita, essa offre all'individuo l'opportunità di affrontare i problemi, di rimediare ai torti causati nel passato risolvendoli, e di realizzare così migliori rapporti umani in una determinata esistenza.

Si torna in incarnazione a più riprese per consentirci di riparare ai torti del passato, i nostri torti e non quelli degli altri. Sono molto poche le persone in Occidente che credono alla reincarnazione, benché un numero crescente di persone l'accettano come concetto intellettuale, forse vero. Non sanno veramente cosa significhi, ma dicono: "forse nella vita precedente ero un gatto, per questo amo così tanto i gatti". E' il modo di concepire la reincarnazione in Occidente. In Oriente milioni di persone hanno accettato la reincarnazione come facente parte della natura stessa della vita, benché nemmeno loro abbiano compreso l'agire di questa grande legge.

La vita si sviluppa secondo la legge. Per semplice e ovvio possa apparire, questo fatto è stato trascurato. Quante persone, quanti filosofi nello scrivere sul significato e lo scopo della vita, accennano alla reincarnazione quale una delle leggi, la Grande Legge che governa la vita? E' solo negli insegnamenti esoterici che la legge del karma, la legge di causa ed effetto, è considerata per quello che è.

Gesù lo spiegò in termini molto semplici: "Raccoglierete ciò che avete seminato". Si potrebbe pensare che non vi sia spiegazione più semplice e comprensibile: in base a cosa si semina, grano o altro, raccogliete ciò che avete seminato. In un buon terreno, con buoni semi, (e se avete fortuna con il tempo), avrete un buon raccolto; se invece usate semi scadenti in un terreno non preparato con cura, si avrà un magro raccolto, è molto semplice. Gesù si espresse in questi termini per farsi comprendere dai coltivatori; ma era un modo assolutamente chiaro per parlare della legge del karma. Si è espresso in modo tanto banale che quest'idea non è stata presa sul serio, come una di quelle cose così evidenti che non si mettono neanche in pratica.

La legge del karma, la legge di causa ed effetto, è la grande legge che governa ogni aspetto della nostra esistenza. Ogni nostro pensiero, ogni nostra azione, generano una causa. Gli effetti scaturiti da queste cause determinano in bene o in male la nostra vita, dipende da noi. Dato che questa legge soggiace alla condizione umana sul pianeta Terra, ne siamo vincolati. Non possiamo farci nulla, se non il praticare l'innocuità. Praticando l'innocuità obbediamo alla legge. Dal compiere azioni giuste, non possono conseguire che reazioni giuste. Ma nove volte su dieci l'umanità ha prodotto azioni sbagliate. Abbiamo sempre avute delle guerre, abbiamo rubato, dato prova d'avidità, d'egoismo, d'autocompiacimento. Tutte le azioni accumulate dell'umanità si ripercuotono nel mondo tanto distruttivo in cui viviamo. Un mondo di terremoti, inondazioni, tsunami e altre catastrofi. Vi sono gli incidenti aerei, ferroviari, automobilistici e ogni sorta di orrori sul piano fisico. Conosciamo la malattia, ed essa ci sopprime, riduce le nostre capacità, ci fa invecchiare velocemente. La malattia é il risultato dei nostri pensieri e delle nostre azioni negativi, come pure di quelle dei nostri progenitori, in quanto ereditiamo la tendenza a una o l'altra malattia attraverso la struttura genetica.

Ma cosa possiamo dunque fare? Ovviamente bisogna dar prova d'innocuità in ogni circostanza e in ogni tipo di relazione, e scopriremo allora che il mondo è un luogo migliore in cui vivere, più facile, gentile, caloroso e armonioso.

Sembra tanto semplice, eppure lo riteniamo incredibilmente difficile. E' tanto difficile vivere in modo astuto! Non intendo dire utilizzando modi astuti da furfante, bensì in modo armonioso, elegante e sensato, rispettoso verso le leggi di natura e la nostra potenziale divinità. Siamo fortunati se possiamo disporre di tempo libero che ci permette di diventare più creativi: senza tempo libero questo non è possibile. E la maggior parte delle persone non dispone di tempo libero; magari hanno tempo, ma il tempo libero è qualcosa di diverso. Queste persone hanno bisogno di istruzione e di insegnamenti; di stimoli e condizioni di vita ove regni l'armonia e l'innocuità; hanno bisogno di mangiare almeno una volta al giorno, meglio due, e di conoscere la provenienza del cibo che mangiano.

Sfortunatamente, ci sono milioni di persone al mondo a cui non è dato questo piacere, che difficilmente hanno di che nutrirsi, e non si ricordano quando è stato il loro ultimo pasto. Milioni di persone muoiono di fame in un mondo con abbondanza di cibo; c'è così tanto cibo che non sappiamo cosa farcene. In alcune parti del mondo lo si butta via quotidianamente, mentre in altre zone si muore di fame. Questa è una situazione terribile e dolorosa, o almeno dovrebbe esserla. Di fatto è dolorosa per quanti sono abbandonati a se stessi, mentre lo dovrebbe essere per tutti noi.

Questa realtà dovrebbe causare sofferenza, una sorta di cataclisma nella vita, il sapere che questa situazione si protrae giorno dopo giorno, ora dopo ora, senza fine. C'è gente che marcia nel deserto per trovare un'agenzia umanitaria che, gli è stato detto, distribuisce viveri. Poi qualcuno dice loro che il cibo viene sì distribuito, ma a otto giorni di cammino nel deserto: essi prendono i figli e partono nel deserto. Questa è la realtà per milioni di persone. E per noi dovrebbe essere tanto spaventosa, inquietante, da non poterla sopportare un giorno di più.

Come ha detto il mio Maestro, sta per giungere il tempo in cui volgeremo lo sguardo al passato tanto incredibile, incapaci di comprendere com'è possibile che ci siamo comportati in tal modo. In un prossimo futuro, quando si volteranno a guardare questo periodo cruciale, saranno meravigliati, con stupore e incredulità, della facilità con cui hanno tollerato le iniquità attuali: le sofferenze crudeli e insensate, le quali hanno intaccato così intensamente la loro vita

Prendiamo troppo con leggerezza questa situazione, anche quanti fra voi si preoccupano maggiormente, che affrontano questi temi scrivendo o parlandone, quanti si uniscono a gruppi attivi, o apprezzano l'incessante operato delle ONG nella distribuzione di cibo. E' difficile immaginare come, in quanto razza umana, riusciamo ad accettare una tale situazione.

"Per quanto tempo ancora", dice Maitreya, "potete sopportare questo degrado ?" E' un degrado della nostra vita. Un degrado della nostra realtà in quanto esseri potenzialmente divini. Siamo degli esseri cosiddetti spirituali che non manifestano la loro spiritualità. Ne siamo consapevoli, ma non facciamo niente, ce ne manca la volontà.

L'umanità allo stato attuale è in grado di vedere il male, i bisogni, gli orrori del mondo d'oggi, di scuotere la testa quale segno di disapprovazione e di fare un'offerta a una ONG. Lo volessimo veramente, potremmo ribaltare la situazione; ma siamo incapaci di affrontarla e di dar seguito alla nostra volontà: affinché sia lei, la volontà, ad assumere il comando in modo che tale degrado non sia più ammesso. La volontà, e non solo la costernazione, dell'umanità deve destarsi, per poter liberare il mondo da questi tormenti.

Vi è tutta un'altra serie di ingiustizie nel mondo, il dolore, la sofferenza, la malattia, le dipendenze; il nostro modo di usare gli altri, l'incredibile intolleranza verso gente di altre nazionalità o colore. Ci riteniamo abbastanza bene educati, evoluti, ma ovviamente non lo siamo.

Credo che ci vorrà Maitreya per dichiarare all'umanità questa iniquità in tutta la sua ampiezza e ripugnanza. Sappiamo bene che tutto ciò è orribile, ma è penoso? Possiamo pensarci senza rimetterci la nostra serenità? Se lo sappiamo fare senza sentirci perturbati più di quel tanto, è ovvio che non siamo così ben civilizzati e non così tanto evoluti.

Secondo i Maestri l'umanità ha raggiunto un livello dove è pronta per acquisire nuovi insegnamenti: per questa ragione Essi sono qui. Abbiamo invocato la loro presenza, in quanto siamo pronti come non mai a seguire i Loro saggi dettami, ed a creare l'armonia e la giustizia...............

Da Share International, gennaio-febbraio 2006 (fine della prima parte)

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Benjamin Creme ... sull'Energia dell'Amore

Riguardo a questo tema vorrei dapprima specificare che Maitreya è l'incarnazione dell'energia che chiamiamo Amore, il Principio Cristico.

Egli riversa incessantemente questo Amore nel mondo in un flusso continuo, con effetti sottili ma specifici sul nostro modo di pensare e di agire. Esso ha un duplice effetto, nella Bibbia associato alla "spada". Maitreya giunge con la spada, non per unire gli esseri umani ma per "dividere il fratello dal fratello e il padre dal figlio", una definizione simbolica dell'energia completamente impersonale dell'Amore. Essa stimola simultaneamente ogni cosa: il bene e il male, l'egoismo e l'altruismo, esigendo perciò da Maitreya una conoscenza ed un'abilità eccezionali, per essere sicuri che queste energie vengano assorbite maggiormente da chi ne fa un uso altruistico che non da chi le utilizzerebbe per motivi egoistici; un lavoro di destrezza e di equilibrio. Esse stimolano ognuno, cosicché l'egoista diventa più egoista, e l'altruista diventa sempre più altruista.

La scelta che s'impone all'umanità appare sempre più chiara. C'è il male, l'egoismo, la grettezza, l'esclusivismo, che conducono alla separazione e alla divisione, l'aspetto distruttivo dell'umanità. Queste caratteristiche sono sì stimolate, ma non ad un livello tale da impedire il lavoro di che è più costruttivo, altruistico e inclusivo.

Diventa sempre più nitido lo spettro, catastrofico, di distruzione totale, verso cui ci stiamo dirigendo, se continuiamo su questa via, dove l'importante è arricchirsi nel più breve tempo possibile. Si direbbe che, improvvisamente, ognuno vuol essere un milionario, chi lo è già vuol diventare un multimilionario, poi miliardario, come se una sorta di avidità isterica stesse sistematicamente intaccando ogni nazione, tutte colpite dalla stessa sindrome. Con le forze di mercato che accelerano ancor più questo processo, con la commercializzazione alla quale è praticamente impossibile sottrarsi, siamo giunti ad un punto di svolta, tutt'altro che rassicurante: una direzione implica cambiamenti radicali indispensabili; l'altra culmina con la distruzione di ogni forma di vita presente sulla terra. Questo è all'incirca quanto Maitreya dirà, e il tempo rimastoci per decidere non è più così tanto. Va però ricordato quel che dice Maitreya, nel suo messaggio N. 11: "Il mio cuore conosce la vostra risposta, e ne è felice". "La fine è conosciuta fin dall'inizio"; e Maitreya sa di non essere venuto invano.

Noi però dobbiamo sapere cosa vogliamo, riflettere e discernere attentamente su quale direzione prendere: quella che conduce al caos e all'autodistruzione, oppure quella opposta, che ci porta - dove? Verso una civilizzazione meravigliosa, più di ogni altra finora conosciuta. Questo è il modo di operare della "spada", dell'energia dell'Amore, e stiamo cominciando a vederne gli effetti.

Vi è poi un'altra potente energia: l'energia di un grande Avatar: Egli sta adombrando Maitreya in modo analogo a quello con cui Maitreya adombrò Gesù in Palestina. Questo Avatar lavora con le Leggi di Causa e Effetto che, come sapete, sono equivalenti e opposte. L'effetto di questa energia consiste nel trasformare l'attuale violenza, la forza distruttiva e la disarmonia nei suoi opposti; ciò permetterà di entrare in un'era di tranquillità, di stabilità mentale e emozionale, in proporzione uguale al caos e alla disarmonia esistenti, e attualmente è l'energia più potente nel mondo.

Vi sono poi altri fattori che agiscono nella direzione opposta. Siccome tutto è stimolato, la cosiddetta "sporcizia" sta salendo in superficie, per poter essere eliminata. E' come avviene del resto con il nostro inconscio: fintantoché rimane inconscio, tutte le motivazioni delle quali non siamo coscienti recano il loro danno, senza che si abbia la consapevolezza di come mai si fanno determinate cose. Ma quando queste emergono in superficie, possiamo allora fare le nostre scelte e liberarcene; questo è quanto sta accadendo adesso.

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